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Dopo aver perso l’aereo e aver dovuto aspettare 8 ore in aeroporto per il volo successivo, finalmente arrivo in Sud Africa.

Avevo deciso di fare un giro del mondo perché volevo vedere cosa si provasse a partire in una direzione e rientrare da dietro, una sorta di idea romantica. Volevo provare ad attraversoare il meridiano del cambio data. Dietro dietro c’era anche la ricerca di un posto da chiamare casa, un posto che mi piaceva e dove avessi trovato un’attività che mi piaceva. All’epoca ancora pensavo che fare un dottorato all’università sarebbe stato una delle opzioni e visto che l’università di Città del Capo ha un dipartimento di oceanografia, volevo vedere se mi sarebbe piaciuto vivere là. Insomma, entro in Sud Africa con l’ipotesi vaga di chiamarlo casa.

Essendo la mia prima volta, da adulta, in Africa mi aiuto con CouchSurfing. Atterro, prendo il treno fin dove posso arrivare e alla stazione d’arrivo mi avrebbe aspettato la mia oste. Salgo in macchina. Al primo semaforo spinge giù le sicure della macchina. Io domando: “Perché?” E lei: “Non ti fermi mai ad un semaforo con le sicure alzate, qualcuno potrebbe entrarti in macchina e minacciarti con un arma per rapinarti”. “Oh, I see…” :/

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